INFORMAZIONI

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Una serie di utilità a Vostra disposizione.
VACCINAZIONE CANI

La vaccinazione ha lo scopo di difendere i nostri cani da alcune malattie infettive potenzialmente pericolose e difficilmente curabili come: cimurro, gastroenterite da parvovirus, epatite infettiva, leptospirosi, laringo-tracheite infettiva, parainfluenza e rabbia.

Il ciclo delle vaccinazioni inizia a partire dalla 7°-8° settimana di vita del cucciolo; può essere effettuata SOLO in soggetti sani e dopo averne accertata l’assenza di parassiti intestinali.
Vengono poi eseguiti 2 richiami a distanza di 25-30 giorni, poi annuali.
In casi particolari, a seconda dello stile di vita del cane, può essere il caso di fare vaccinazione contro la leptospirosi con i nuovi vaccini che coprono ceppi di leptospire comparse recentemente in Europa
La vaccinazione antirabbica viene effettuata solo in determitate situazioni di necessità, non è più necessaria per le zone montane su territorio Italiano, mentre serve, obbligatoriamente per andare all’estero e per le manifestazioni canine

 

VACCINAZIONE GATTI

La vaccinazione protegge il nostro gatto nei confronti di alcune malattie infettive come la rinotracheite infettiva ( herpesvirus + calicivirus), la gastroenterite da parvovirus, la leucemia felina, la clamidia e la rabbia (obbligatoria solo in determinati casi).
Il ciclo vaccinale inizia all’8° settimana di vita del cucciolo, si può effettuare SOLO in gattini sani ed esenti da parassiti intestinali.
Viene esegito un richiamo dopo 30 giorni, poi annualmente.
Di routine si vaccina contro la rinotracheite e la gastroenterite, in situazioni particolari si possono effettuare anche le vaccinazioni aggiuntive.

La vaccinazione Antirabbica è richiesta solo per i gatti che si recano all’estero o per quelli da esposizione

La vaccinazione contro la Leucemia Felina la si può prendere in considerazione nei gatti che NON vivono esclusivamente in casa e che quindi all’esterno potrebbero avere contatti con gatti infetti

PARASSITI INTESTINALI

Un semplice esame delle feci permette di svelare la presenza di parassiti gastrointestinali, sempre fastidiosi, talvolta pericolosi, e di mettere in atto il trattamento più opportuno.
Ci possono essere vermi piatti (es. tenie), vermi tondi (es. ascaridi, ancilostomi) Giardia intestinalis, coccidi;
ognuno di questi richiede un proprio, specifico trattamento.
E’ quindi importante soprattutto nei soggetti che vivono molto all’esterno effettuare periodici controllo delle feci.

PARASSITI ESTERNI

PULCI  Le pulci sono piccoli insetti che vivono protette dal pelo del nostro caro, si nutrono di sangue e depongono uova che si dispordono nell’ambiente (casa ed esterno) ed infestano altri cani/gatti. Sono più frequenti durante la bella stagione, ma non è infrequente trovarle anche in inverno nei cani/gatti che vivono in casa (il riscaldamento crea le condizioni favorevoli). Sono causa di fastidiosi pruriti, trasmissione di parassiti intestinali (tenie) e, in soggetti predisposti, di dermatiti allergiche che possono essere scatenate anche dal solo contatto con una o poche pulci. E’ quindi molto importante fare prevenzione e lotta sia sul cane/gatto che, a volte, nell’ambiente. Rivolgetevi a noi per un consiglio; in base allo stile di vita, ambiente, e mantello del vostro “compagno” vi consiglieremo il trattamento più opportuno.
PIDOCCHI
Dei pidocchi sono visibili le “lendini” adese tenacemente alla sommità dei peli con aspetto “tipo forfora”; causano un intenso prurito e, a volte, dermatite conseguente al leccamento ed al grattamento. Un semplice trattamento risolve il problema del vostro caro.
ZECCHE
Le zecche sono parassiti che viviono tenacemente adesi alla cute per mezzo di una struttura presente nella loro parte anteriore che permette di ancorarsi alla pelle.
L’infestazione è più frequente dalla primavera all’autunno, soprattutto nei prati e boschi dove vi sia una vegetazione rigogliosa. Sono pericolose per la salute perchè in grado di trasmettere malattie alcune volte molto gravi perchè spesso esordiscono con sintomi blandi e generici come febbre, malessere generale, vomito, zoppia…..
Una diagnosi precoce quindi, attraverso test di laboratorio, agevola l’individuazione di dette patologie e rende molto più agevole la terapia. Non essendoci vaccini specifici non dimenticate di applicare i prodotti specifici per la prevenzione e richiedeteci periodicamente il TEST CONTRO LE MALATTIE DA ZECCHE, i manera particolare se vi recate con il vostro cane a passeggiare in pineta, collina/montagna nelle zone del centro-sud Italia.
ROGNA
La rogna è sostenuta da acari; ci sono diversi tipi di rogna. L’OTOACARIASI è dovuta ad acari che vivono nel condotto auricolare e nel pelo intorno all’orecchio.
Determinano un’otite estremamente pruriginosa e fastidiosa con produzione di cerume nerastro, secco. E’ trasmissibile fra gatti e cani. Una volta diagnosticata è trattabile con prodotti locali o spot on. La ROGNA DEMODETTICA (rogna rossa) è determinata da un acaro (demodex) che vive nel follicolo pilifero molto in profondità. Non è contagiosa, ma si trasmette dalla madre ai cuccioli durante l’allattamento, e si può manifestare in forma localizzata o generalizzata. E’ frequentissima e sottodiagnosticata soprattutto nelle forme localizzate caratterizzate solamente da “banali” crosticine. Per la forma generalizzata il soggetto non può essere fatto riprodurre. La ROGNA SARCOPTICA ( scabbia) è invece una rogna contagiosa sia fra cane e gatti che per l’uomo. Determina una evidente dermatite estremamente pruriginosa, cui può far seguito una dermatite crostosa anche grave. Le DIAGNOSI sono relativamente semplici facendo degli esami del pelo, delle croste o del cerume in cui si evidenziano, al microscopio, gli acari. La TERAPIA deve essere specifica e consiste nell’impiego di antiparassitari sistemici e/o bagni emollienti e disinfettanti.

FILARIOSI CARDIOPOLMONARE CANI

La filariosi cardiopolmonare del cane è una malattia cardiaca, parassitaria, che viene trasmessa con le punture delle zanzare (non tutti i tipi). Il responsabile é il parassita Dirofilaria Immitis, che da adulto vive nel cuore del cane, determinando una malattia cardiaca.
E’ di fondamentale importanza fare regolarmente la profilassi ( compresse, tavolette, prodotti spot on a somministrazione mensile, oppure iniezione annuale) e fare, a cadenza diversa a seconda del tipo di profilassi, test di controllo sul sangue.
I test di controllo che noi abbiamo adottato più di recente danno anche il vantaggio di esaminare contemporaneamente e quasi allo stesso costo le malattie trasmesse da zecche e la leishmaniosi.
Mettere quindi nel proprio promemoria di effettuare la profilassi da aprile a dicembre compresi se effettuata per bocca o in spot on , oppure il richiamo annuale per chi sceglie l’iniezione.

LEISHMANIOSI

Patologia che interessa il cane, e l’uomo solo nelle regioni ad altissima presenza di flebotomi vettori. E’ determinata da un microorganismo: Leishmania e trasmesso da un vettore flebotomo, una zanzarina molto piccola. Classicamente diffusa nell’Italia centro-meridionale per le condizioni climatiche (temperatura ed umidità) ottimali per la diffusione del flebotomo, negli ultimi anni si sta verificando una diffusione anche verso regioni prima indenni come la nostra, a causa delle modificazioni climatiche generali, alla capacità di adattamento del vettore anche a condizioni non perfettamente ottimali, ed anche al più frequente e rapido spostamento di cani da una parte all’altra della nostra penisola. Quando il flebotomo punge, per succhiare sangue, un cane infetto, ne assume anche le leishmanie che poi trasmetterà al un cane sano ad una puntura successiva. Il meccanismo con il quale si innesca la malattia è molto complesso e diverso a seconda dello stato immunitario del paziente, comunque prevede che le leishmanie vadano a colonizzare alcune cellule del sistema immunitario. Si tratta di una malattia sistemica che può avere un tempo di incubazione anche molto lungo(anni) con una sintomatologia inizialmente subdola perché caratterizzata da sintomi generici come, abbattimento, calo peso, lesioni cutanee ed alle unghie zoppie ricorrenti, problemi oculari; tutti sintomi quindi che potrebbero essere ricondotti anche ad altre patologie se considerati singolarmente. Per confermare la diagnosi sono indispensabili alcuni esami di laboratorio che servono, in alcuni casi per evidenziare direttamente il parassita, in alcuni casi alterazioni determinate da questo ed anche in quale modo il sistema immunitario del cane sta rispondendo. Una volta fatta diagnosi definitiva occorre occuparsi della gestione della malattia; tempo fa era una malattia mortale in larghissima percentuale di cani, oggi lo è solo se non viene curata; con le terapie attuali si riesce infatti a tenere la patologia sotto controllo, anche se serve determinazione, impegno costante e un lavoro fatto in collaborazione stretta tra proprietario e veterinario, perché comunque seppur efficace a mantenere un buono stato clinico del paziente le terapie attuali non riescono ancora ad eliminare il parassita dall’organismo infettato. Purtroppo ad oggi non esiste una profilassi farmacologica efficace, come ad esempio avviene per la filaria, quindi le misure di prevenzione, purtroppo consistono essenzialmente nel cercare di esporre il meno possibile il cane alla puntura del flebotomo, considerando che le ore serali sono quelle a maggior attività dei flebotomi è bene se ci si trova in zone fortemente a rischio evitare di portare fuori i cani nelle ore serali, ma soprattutto la prevenzione consiste nell’impiego di prodotti repellenti i flebotomi; questi possono essere in forma di collarini, spray o prodotti spot on che fanno in modo di tenere lontani i parassiti dal cane. Ovviamente non è un tipo di profilassi sicuro al 100% come se fosse una profilassi farmacologica, e bisogna inoltre fare attenzione rinnovare il trattamento alla scadenza. Attualmente la zona di Ravenna città “sembra” indenne da malattia, però è sufficiente spostarsi di poche decine di km verso le zone collinari che il rischio aumenta notevolmente; attenzione anche a quando i cani viaggiano con noi nelle varie regioni, soprattutto al centro-sud; chiedeteci sempre prima di u viaggio informazioni sulla situazione epidemiologica della zona dove desiderate andare. Da ultimo, vista la grande diffusione delle adozioni di cani dal centro-sud, consigliamo sempre di testare il cane dopo qualche tempo dall’adozione. E’ presente da un paio d’anni anche in Italia un vaccino, ma è riservato alle zone fortemente a rischio di malattia perché anch’esso purtroppo non da garanzia completa di protezione, inoltre non è esente da effetti collaterali. Purtroppo la Leishmaniosi è una malattia molto complessa e grave e non va sottovalutata per non mettere al repentaglio il benessere del vostro amico Se questo articolo vi ha stimolato potrete chiederci informazioni più dettagliate in ambulatorio.

IL DIABETE

Il Diabete Mellito è una patologia endocrina, abbastanza frequente, che può colpire sia il cane che il gatto. E’ dovuto ad una mancata produzione di insulina (Tipo I normalmente del cane ) oppure ad una sua mancata efficacia ( Tipo II frequente nel gatto). L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas che viene immesso nel sangue; la sua funzione è quella di far penetrare il glucosio dal sangue all’interno delle cellule dove verrà poi utilizzato.
La mancata produzione dell’insulina oppure la sua mancata funzione determina quindi l’accumulo del glucosio nel sangue (iperglicemia) ed il suo passaggio nelle urine (glicosuria).
Il sintomi classici del Diabete Mellito sono
– aumento della fame ( perché non viene utilizzato il glucosio del sangue)
– aumento della urinazione ( per effetto della glicosuria )
– aumento della sete ( conseguenza dell’aumento dell’urinazione)
– dimagrimento ( per mancato utilizzo del glucosio del sangue e conseguente sfruttamento dei depositi del fegato e della masse muscolari)
Altri sintomi possono essere l’essere mogio, il vomito, e , nel gatto alterazione del movimento con gli arti posteriori a causa di una debolezza neurologica indotta.
La diagnosi è relativamente semplice e si basa
– sui sintomi clinici
– sugli esami del sangue per l’iperglicemia e le fruttosamine
– sugli esami urine per la glicosuria
a cui si possono aggiungere altri esami come quello del sangue completo e l’ecografia addominale per inquadrare lo stadio della malattia, più o meno avanzato. La terapia è diversa nel cane rispetto al gatto proprio perché di solito sono affetti da due tipi diversi di diabete. Basata essenzialmente sulla somministrazione dell’insulina e sul controllo della dieta nel cane, perche nel Diabete Tipo I NON VIENE PRODOTTA INSULINA, e quindi senza possibilità di guarigione. Nel gatto invece molto speso il meccanismo consiste nella mancata azione dell’insulina stessa che viene prodotta in quantità normali o livemente inferiori. Nel gatto quindi si tratterà di somministrare insulina solamente nelle prime fasi della malattia per poterla tenere sotto controllo ed evitare che degeneri, ma il punto chiave della gestione sarà il controllo metodico della alimentazione e soprattutto la ricerca, ove possibile , delle cause che possano determinare il problema, che speso sono malattie concomitanti, anche non particolarmente conclamate. Nel gatto quindi è possibile, anche se non avviene, in tutti i casi, la remissione della malattia.

LA STERILIZZAZIONE

La sterilizzazione delle femmine consiste nell’asportazione delle ovaie(ovariectomia), oppure ovaie ed utero ( ovaioisterectomia).
Nel maschio prende il nome di castrazione e consiste nell’asportazione dei testicoli.
Quando una femmina non deve avere attività riproduttiva è consigliata la sterilizzazione precoce perché cosi si evitano successivi problemi della sfera genitale legati alla presenza delle ovaie ( tumore della mammella, malattie dell’utero ), oltre che evitare i disagi del calore e l’eventualità di una gravidanza indesiderata.
Si tratta di un intervento di routine, che viene eseguito in regime di day-hospital: la mattina il nostro amico ci viene portato in ambulatorio a digiuno, dopo la visita anestesiologica viene fatta una iniezione di tranquillante, si procede poi a mettere una cannula in vena che servirà sia per le flebo durante l’intervento che per indurre l’anestesia profonda in modo tale da poter permettere l’intubazione ed il collegamento alla macchina per l’anestesia gassosa ed agli strumenti per il monitoraggio.
Eseguito l’intervento si procede alla fase del risveglio, in questa fase riceverete una telefonata per la vostra tranquillità e per fissare l’ora delle dimissioni.
I nostri pazienti vengono dimessi già completamente svegli
Viene consegnato un foglio di dimissioni con spiegate le cose da fare e da controllare nei giorni dopo l’intervento
Normalmente nell’arco di 24-48 ore il cane o gatto che sia torna alle sue normali abitudini
Un rapido controllo della ferita dopo circa 8-10 giorni dall’intervento conclude la pratica.

IGIENE DENTALE

La cura della bocca è dei denti è molto importante per i nostri amici a 4 zampe cani o gatti che siano. Negli ultimi anni si cerca sempre più di iniziare ad occuparsene nella giovane età, ma è in età geriatrica che diventa veramente fondamentale. E’ frequentissima l’osservazione dei depositi di placca e tartaro sui denti che perdono il loro tipico colore bianco brillante per diventare opachi, scuri, giallo-marroncini.
La placca ed il tartaro sono il risultato del deposito di proteine, detriti alimentari e batteri sulla superficie della corona dentale, causano infiammazione : gengivite e/o stomatite che possono esitare in ultimo nella malattia parodontale se non si pone rimedio al processo, perché i batteri presenti nel tartaro possono andare ad intaccare ed infiammare il dente, la gengiva ed in alcuni casi anche l’osso determinando alitosi, molto sgradevole per il proprietario, e dolore, che crea estremo disagio al paziente con peggioramento della qualità di vita: si può avere sanguinamento delle gengive oppure arrivare a smettere di mangiare per il dolore durante la masticazione, fino alla fistola oro-nasale, caratterizzata da starnuti continui per interessamento dell’osso nasale; senza pensare poi che i batteri presenti nei tessuti molto infiammati possono andare, con il sangue a creare problemi ad altri organi, in primis il cuore ed i reni, ma anche ad altri distretti.
Quando si riesce ad iniziare fin dalla giovane età, oppure negli adulti con denti puliti e collaborativi è possibile utilizzare uno spazzolino apposta per cani e gatti, senza necessità di dover usare anche dentifricio, è l’azione abrasiva che determina l’efficacia del trattamento; a questo si può associare l’impiego i cibi secchi che determinano un’azione abrasiva del dente durante la masticazione, oppure appositi snack presenti in commercio.
Quando invece ci si accorge che la situazione è più progredita, quindi con alitosi, denti ingialliti gengive gonfie o sanguinanti oppure difficoltà nell’alimentarsi, starnuti , occorrerà ricorrere alle procedure adeguate per risolvere il problema, che a seconda dei casi potranno essere dalla semplice detartrasi con lucidatura dei denti, alle estrazioni quando ormai il dente è compromesso.
Come sempre la prevenzione è l’arma vincente; agire in anticipo sui giovani, oppure subito dopo una pulizia per prevenire recidive assicura una migliore qualità di vita al vostro amico e minor disagio nel dover convivere con l’”alitosi” del nostro amico pet!.

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